Come aiutare i minori afflitti dalla crisi genitoriale

 

Di recente, la Suprema Corte di Cassazione (sentenza n.9691/22) ha tra l’altro affermato che: l’accertamento della violazione del diritto alla bigenitorialità e la conseguente necessità di garantire l’attuazione di tale diritto non possono comportare automaticamente la decadenza dell’altro genitore dalla responsabilità genitoriale, quale misura estrema che recide ineluttabilmente ogni rapporto, giuridico, morale e affettivo, con il figlio. Il richiamo alla sindrome di alienazione parentale non può definirsi legittimo, costituendo il fondamento pseudoscientifico di provvedimenti gravemente incisivi sulla vita dei minori, in ordine alla responsabilità genitoriale.

Il diritto alla bigenitorialità non può quindi considerarsi definitivamente compromesso nella misura in cui predichi ancora un’ulteriore fase di recupero, attraverso una paziente ripresa dell’opera di assistenza psicologica al minore e con l’auspicabile ausilio dei difensori delle parti che implichi anche una adeguata attività psicologica di sostegno al genitore volto a persuaderlo dell’inizio di una significativa relazione dell’altro genitore con il figlio nell’interesse di quest’ultimo.

Si rende sempre più complesso e complicato il rapporto tra genitori separati e figli, con una giurisprudenza che fa riferimento a decisioni pericolose, oltre che prive di riscontri positivi, come ad esempio, la “sindrome di alienazione parentale”, o l’inserimento del minore in casa famiglia. Vi sono poi altri generi di provvedimenti, quali l’affidamento del minore ai Servizi Sociali, percorsi presso Centri specializzati, od avvio di terapie di sostegno per i minori e per i genitori o percorsi sulla genitorialità.

Purtroppo, sulla base della mia decennale esperienza, posso solo verificare che tra la quantità di genitori in crisi e la scarsa quantità di posti disponibili presso le strutture addette, i risultati relativi alla migliore tutela per i minori disagiati lascia molto a desiderare.

Manca tanto, manca troppo per aiutare bambini colpiti dai danni che reca una genitorialità inadeguata. Non c’è formazione, non c’è collaborazione tra le parti, manca del tutto una risposta adeguata, nel senso di funzionale alla cura e alla tutela dei minori.

Partirei da un principio fondamentale: prevenire è meglio di curare, ed in tale affermazione non possiamo considerare estranea la scuola, la prima istituzione che dovrebbe verificare la condotta dei ragazzi, al di fuori dell’ambiente familiare.

Personalmente mi auguro che il legislatore possa avere la sufficiente sensibilità per porre rimedio ad un problema che riguarda la collettività intera: i minori di oggi saranno gli adulti di domani, è opportuno dare loro stabilità, serenità e forza, non creare loro danni e disagi che a volte sono difficili da superare e da eliminare.

Avv. Simona Napolitani

Lascia un commento

X