La nuova genitorialità

L’originale nucleo: padre e madre uniti in matrimonio con uno o più figli sta lentamente lasciando posto a diverse forme di rapporti con i minori, che danno vita a nuovi modelli di genitorialità. Inutile elencare le varie differenziazioni che la legge, la giurisprudenza o la vita di fatto hanno espresso, valga per tutte la storia di questa famiglia, che si è rivolta all’Autorità Giudiziaria per avere una risposta alle loro posizioni conflittuali.

Due coniugi chiedono al  Tribunale di Como di dirimere la questione inerente l’affidamento della figlia minore della coppia, la quale, in esito al disconoscimento di paternità nel frattempo verificatosi, è risultata essere figlia biologica della sola madre, che, pertanto, ne ha domandato l’affidamento in via esclusiva, con collocamento presso la propria abitazione.

Il Tribunale afferma la ricorrenza dell’interesse della minore alla conservazione del legame affettivo da lei instaurato con il proprio genitore di fatto, il quale, nonostante mancasse il legame di sangue con la bambina, rappresenta per lei il riferimento più importante e, comunque, la sola figura paterna che abbia mai riconosciuto.

Il Tribunale, quindi, valutata la capacità genitoriale dell’uomo, al fine di evitare che la madre reiteri le condotte oppositive nei confronti del padre, già in precedenza poste in essere, in spregio al suo dovere di preservare il diritto della figlia di godere del rapporto intrattenuto con il genitore sociale, colloca la bambina in via prioritaria presso l’abitazione del padre non biologico, con possibilità di frequentazione da parte della madre.

La Corte di Strasburgo si è espressa a favore del riconoscimento giuridico di siffatto modello di genitorialità, che promuove un’idea di famiglia come nucleo cementato da vincoli affettivi, non necessariamente sorretti dalla relazione biologica. Secondo la Corte europea dei Diritti dell’Uomo, infatti, l’esistenza di legami familiari è principalmente una questione di fatto dovuta all’accertamento in concreto di rapporti personali sereni, adeguati, che tengano in realtà conto dell’interesse del minore, anzicchè di forme di egoismo personalistico dei genitori, che talora pensano più od esclusivamente al sé, piuttosto che al sentire e alle necessità dei loro figli.

Sarebbe bello che ciascun genitore ponesse in essere il reale legame di amore, al quale i figli hanno diritto, per crescere sani e per costruire un domani migliore.

Avv. Simona Napolitani

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