Linguaggio sessista dei giudici, violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare e vittimizzazione secondaria:
la Corte EDU condanna l’Italia.
A cura della Dott.ssa Martina Pellegrini, cultrice della materia in Diritto Penale presso l’Università degli Studi di Trieste.
In questa recente sentenza, la Corte Europea dei diritti dell’Uomo, per la prima volta, ha condannato l’Italia per la violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare (art. 8) e per gli stereotipi sessisti sui quali si è basata la motivazione della pronuncia di assoluzione della Corte d’Appello di Firenze, evidenziando, in particolare, la grave vittimizzazione secondaria agita dalle autorità nazionali ai danni della giovane donna che aveva denunciato una violenza sessuale di gruppo e, al contempo, sottolineando l’importanza del ruolo della magistratura nella lotta alla violenza maschile contro le donne.