La moglie cita il marito chiedendo il risarcimento del danno causatogli dalla violazione dei doveri nascenti dal matrimonio e, in particolare, dell’obbligo di fedeltà; comportamento assunto con modalità particolarmente lesive della sua immagine e del suo decoro, in considerazione della notorietà della relazione da lui intrattenuta con altra donna, anch’essa sposata. Si costituisce il marito sostenendo che il suo comportamento può essere unicamente regolamentato dal procedimento di separazione e, in particolare, dalla pronuncia di addebito.
La causa è arrivata all’esame della Suprema Corte, che, in linea con l’orientamento che riconosce natura giuridica agli obblighi che derivano dal matrimonio, ha accolto il ricorso della donna, enunciando importanti principi che è opportuno segnalare ed esaminare.
Innanzitutto, è stato affermato che la violazione dei doveri che nascono dal matrimonio (fedeltà, coabitazione, assistenza morale e materiale, collaborazione nell’interesse della famiglia) non trovano la loro sanzione solo nelle misure tipiche previste dal diritto di famiglia, come la pronuncia di addebito, con i suoi riflessi di perdita del diritto all’assegno e dei diritti successori, ma può anche, ove ne sussistono tutti di presupposti, integrare gli estremi di un illecito civile.
Anche nell’ambito della famiglia, i diritti inviolabili della persona rimangono infatti tali, cosicchè la loro lesione da parte di altro componente della famiglia può costituire presupposto di responsabilità civile.
Quindi, qualora ci sia un comportamento illecito ai danni di un familiare, che lede i diritti propri della persona, tutelati dalla nostra Costituzione, la vittima avrà diritto al risarcimento del danno.
In conclusione, possiamo affermare che la violazione dei doveri che nascono dal matrimonio, hanno oggi un doppio binario per la loro regolamentazione: da una parte la pronuncia di addebito, dall’altro la richiesta di risarcimento del danno.
E’ un traguardo molto importante, perché anche le sentenze rese in materia di famiglia aiutano a creare una cultura diversa, per cui un orientamento più rigoroso in merito a condotte illecite, può aiutare a contenere tante situazioni pregiudizievoli per le donne.
Simona Napolitani, avvocato in Roma, e.mail: simonanapolitani@libero.it